La prima volta che sentii “Minuetto” ero a Quartu e
giravo con la macchina intorno a via Eligio Porcu per trovare un parcheggio.
Ricordo che dovevo andare ad assistere a un’iniziativa; ero un po’ svogliata,
non sapevo come mi avrebbero accolto e cosa ci facessi. Credo che fosse in
gennaio del ’98: Mimì era scomparsa già da alcuni anni.
Quella canzone non mi piacque, allora, però mi
rimase in testa quasi parola per parola, perché il tema della “schiavitù
amorosa”, per quanto possa essere lontano mille miglia dalla vita concreta, non
è mai lontano dai pensieri di una donna e forse anche di un uomo. Ma credo che
in prima battuta non mi piacque perché non riconobbi in quella voce femminile
un po’ acerba e non ancora inconfondibile il carattere di Mia Martini, della
Mia Martini che abbiamo conosciuto noi.