domenica 4 dicembre 2005

LA FANTASTICA STORIA DI EDOARDO BENNATO


Qualche tempo fa un ratto aveva passeggiato nel balcone di casa mia e io mi sono disperata e ho allertato e allarmato tutti quanti, ho comprato e mi hanno comprato veleni, trappole, colla, fino a quando non è sparito.
Una di quelle sere poco confortevoli ho trovato un po’ di serenità per rivedere È arrivato un bastimento, il libro della storia del pifferaio di Hamelin riscritta da Edoardo Bennato, che accompagnava il suo omonimo doppio LP del 1983. In quelle illustrazioni che, assieme alla musica, hanno accompagnato la nostra adolescenza, giovinezza and beyond ho trovato una singolare liberazione e l’eterna consapevolezza che le paure degli esseri più piccoli di noi hanno sempre qualche altro significato…

domenica 13 novembre 2005

L'INCONTENIBILE GIOIA E MALINCONIA DELL'AMERICA


È una sera del 1988 o del 1989, in Svizzera. Io sono rimasta sveglia sino a tardi e guardo un film cupo, degli anni Settanta, con Jane Fonda; con le cuffie allo stereo ascolto le prime note di pianoforte di “Racing In The Street”, in Darkness On The Edge Of Town di Springsteen e comincio a viaggiare.
Non è la prima volta che intraprendo questo viaggio: ero molto più piccola quando l’ho iniziato. Avevo un libro sui Cowboys in cui non erano descritte né sparatorie né eroismi o conquiste né glamour, ma solo una vita grama e pericolosa dietro i pascoli e da allora mi ero fatta l’idea che l’America sia un luogo triste e immenso.
Ho letto Kerouac ma mi è rimasto dentro Least-Heat Moon, non mi interessano i grandi paesaggi urbani, preferisco le Strade Blu.

mercoledì 19 ottobre 2005

LA GEOGRAFIA DELL'ANIMA DI JONI MITCHELL



Blue, l’album del 1971 della cantautrice canadese Joni Mitchell, al secolo Roberta Joan Anderson, è  – assieme a Harvest del suo connazionale Neil Young, come ho avuto già modo di dire – qualcosa di cui mi onoro di essere coetanea. È un disco nel quale molti, molto più autorevolmente di me, hanno visto l’inizio assoluto e spesso il capolavoro insuperato del cantautorato femminile; per le caratteristiche marcate di confessionalità ed emotività che anche molte artiste dopo Joni Mitchell incarneranno e per quelle, personalissime di Mitchell, dell’uso della voce in una sorta di “soprano folk”, della melodia imprevedibile e incantevole e di un’interpretazione originale della musica West Coast degli ultimi anni Sessanta e primi anni Settanta.

giovedì 13 ottobre 2005

"LA VITA E' COSì: UN MINUETTO


La prima volta che sentii “Minuetto” ero a Quartu e giravo con la macchina intorno a via Eligio Porcu per trovare un parcheggio. Ricordo che dovevo andare ad assistere a un’iniziativa; ero un po’ svogliata, non sapevo come mi avrebbero accolto e cosa ci facessi. Credo che fosse in gennaio del ’98: Mimì era scomparsa già da alcuni anni.
Quella canzone non mi piacque, allora, però mi rimase in testa quasi parola per parola, perché il tema della “schiavitù amorosa”, per quanto possa essere lontano mille miglia dalla vita concreta, non è mai lontano dai pensieri di una donna e forse anche di un uomo. Ma credo che in prima battuta non mi piacque perché non riconobbi in quella voce femminile un po’ acerba e non ancora inconfondibile il carattere di Mia Martini, della Mia Martini che abbiamo conosciuto noi.

martedì 20 settembre 2005

SARAH MCLACHLAN NEL RIVERBERO DELLO SPLENDORE


Ci sono persone che sostengono che la musica di Sarah McLachlan cambi la vita e francamente non mi sento di contraddirle. Si tratta di un tipo di esperienza dell’arte che apre una nuova dimensione esistenziale di chi ne è stato toccato, che non stravolge ma aiuta a diventare un po’ più quello che si è. Ascoltando la sua musica si incontrano profonde parti di sé, luoghi dell’anima (non esistono luoghi geografici reali nella sua musica) in cui si era stati e si ha bisogno di tornare, anche quel tanto di inquieto, turbante e cupo che è nella vicenda esistenziale di ciascuno.

Ma quest’incontro rappresenta anche la possibilità di aprirsi a un mondo musicale