Ci sono persone che sostengono che la musica di Sarah
McLachlan cambi la vita e francamente non mi sento di contraddirle. Si tratta
di un tipo di esperienza dell’arte che apre una nuova dimensione esistenziale
di chi ne è stato toccato, che non stravolge ma aiuta a diventare un po’ più
quello che si è. Ascoltando la sua musica si incontrano profonde parti di sé,
luoghi dell’anima (non esistono luoghi geografici reali nella sua musica) in
cui si era stati e si ha bisogno di tornare, anche quel tanto di inquieto,
turbante e cupo che è nella vicenda esistenziale di ciascuno.
Ma quest’incontro rappresenta anche la possibilità
di aprirsi a un mondo musicale