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domenica 24 novembre 2019

NELL'OLIMPO DEL ROCK, MA SOLO QUANDO NON CI SEI PIÙ


Screen shot del video di All Over Now: una donna con capelli scuri e lunghi e giacca a vento gialla, è in piedi su uno sfondo di un apparente paesaggio irlandese, piovoso e ventoso.

Ci sono giorni in cui una persona vorrebbe essere un po' più religiosa, un po' più spirituale...è stato il mio caso, quando ho saputo che

In The End, l'ultimo album dei Cranberries, con la voce postuma di Dolores O'Riordan, è stato nominato per un "Grammy" (i cosiddetti Oscar della musica contemporanea), nella categoria del rock. 

Vorrei credere che "somewhere, in another dimension" lei possa sentirlo e saperlo, ma mi riesce difficile, dovendo combattere contro una vita di miscredenza. La notizia - certo un riconoscimento, ma soprattutto un omaggio (che personalmente mi aspettavo) - è stata, a quanto pare, ben accolta dai familiari e dalla band della cantautrice scomparsa. Giustamente, hanno parlato di quanto Dolores sarebbe stata felice della nomination. Sebbene ne sia convinta e, per quel che vale, assai felice anch'io, rimane una punta di amarezza. Mi chiedo infatti perché questo gruppo e la sua principale autrice, non abbiano mai ricevuto un riconoscimento di questo genere prima, neanche negli anni Novanta, all'apice del successo, ai tempi di Linger, Dreams e poi Zombie, comunque quando lei era ancora in vita. Si può dire che abbiano comunque sempre fatto parte dell'amatissima scena alternativa, e che non sono mai transitati nell'ambito più commerciale, il che può essere, oppure che i Grammy sono premi formali che guardano soprattutto al pop più commerciale.

sabato 3 febbraio 2018

"DOV'ERA L'INFELICITÀ?" OMAGGIO A DOLORES O 'RIORDAN



Ottobre 2019: Ho scritto questo testo qualche giorno dopo la morte di Dolores O'Riordan, prima di conoscere tutta la sua storia artistica, che ho coltivato successivamente e che tuttora continuo a coltivare. Tante cose, allora, non le sapevo, ma ho voluto fermare le emozioni del momento.

 La morte, citando Guardini, è il compimento della melodia, la conclusione che fornisce un’identità al pezzo, che senza di essa sarebbe confuso fluire, indistinto e inconcluso. Mai come nel caso della morte di Dolores O’Riordan sentiamo la verità di questo assunto. In passato ho ascoltato intensamente Mia Martini, e poi Whitney Houston, dopo la loro scomparsa, Dolores, però, è un’altra cosa, perché il rock è la musica della mia infanzia e adolescenza. La sua musica è rimasta nello scaffale più prestigioso dei miei CD, apprezzata, certo, ascoltata, forse anche amata, ma non realmente conosciuta, fino a quel 15 gennaio del 2018.