venerdì 10 agosto 2018

LA PRIMA VOLTA AL SANT'ELIA




Era uno strano periodo, se dovessi definire la solitudine ne descriverei le trame ed immagini. Avevo 12 anni e vivevo a Oristano. Avevo concluso la seconda media, iniziata a metà anno. Passavo molto tempo a seguire il Cagliari, che era retrocesso in Serie B l'anno precedente. In poco meno di un'ora di telefonata con mio padre abbiamo ripercorso alcuni miti familiari, aneddoti sempre arricchiti da particolari, che suscitano sempre ilarità e nostalgia, che si riaccendono prontamente senza timore di diventare logori. Ci sono delle cose che ricordo perfettamente della mia prima volta allo stadio. Credo che papà fosse arrivato da Zurigo, dove lavorava, appena il giorno prima. Tuttavia io scalpitavo perché volevo essere presente alla finale di campionato. Perché sì, era un'ultima giornata. Non so perché ne sono così sicura, ma di certo non è un ricordo diretto, è una consapevolezza che si è stratificata nel tempo, come se quella memoria non potesse esistere senza i ferrei dettagli che la costituiscono. E l'altra squadra era l'Arezzo, l'Arezzo e nessun'altra, e il risultato fu di 2-1.

sabato 14 luglio 2018

LUKA




La sera del 12 luglio ascoltiamo Suzanne Vega cantare e suonare all'Ex-Mà. La sua voce è suadente, intonata in modo fluido e senza sforzo. La sua comunicazione è semplice e umile, con più di un tocco di ironia, ma piena di maestria, come tutto il suo show. È questa maestria, forse, ad averla resa un'autrice straordinariamente influente per la generazione successiva di cantautrici, che l'hanno superata in pathos, ma non nella potenza narrativa per la quale può competere persino con Joni Mitchell.

sabato 5 maggio 2018

ADIA



Missy Higgins, una cantautrice australiana ha scritto una lettera d'amore a un disco, "Surfacing". In questi mesi, dopo che è morta la cantante dei The Cranberries, ho pensato molto alla mia storia d'amore con "Surfacing". La prima volta che lo incontrai ero triste e sola, era marzo del 2002, guardavo un film con Kevin Costner e sentii una melodia e una voce incomparabile. Ma non fu questo l'incontro decisivo; esso avvenne a maggio: era una giornata grigia ed ero triste e sola, andavo al lavoro con la radio accesa. Miracolosamente un canale stava trasmettendo (no, non "Angel", che non mi è mai piaciuta molto, se proprio la devo dire tutta) "Adia".

sabato 3 febbraio 2018

"DOV'ERA L'INFELICITÀ?" OMAGGIO A DOLORES O 'RIORDAN



Ottobre 2019: Ho scritto questo testo qualche giorno dopo la morte di Dolores O'Riordan, prima di conoscere tutta la sua storia artistica, che ho coltivato successivamente e che tuttora continuo a coltivare. Tante cose, allora, non le sapevo, ma ho voluto fermare le emozioni del momento.

 La morte, citando Guardini, è il compimento della melodia, la conclusione che fornisce un’identità al pezzo, che senza di essa sarebbe confuso fluire, indistinto e inconcluso. Mai come nel caso della morte di Dolores O’Riordan sentiamo la verità di questo assunto. In passato ho ascoltato intensamente Mia Martini, e poi Whitney Houston, dopo la loro scomparsa, Dolores, però, è un’altra cosa, perché il rock è la musica della mia infanzia e adolescenza. La sua musica è rimasta nello scaffale più prestigioso dei miei CD, apprezzata, certo, ascoltata, forse anche amata, ma non realmente conosciuta, fino a quel 15 gennaio del 2018.